Benvenuti nel sito di Snav Orion, Giampaolo, Orione82 e Francesco De Innocentis.

Achernar

Achernar è una stella che si trova nella costellazione dell' Eridiano.
Il nome significa "foce del fiume"; di magnitudine 0.5 , è la sesta stella più luminosa del cielo.
Siccome è posta all'estremità meridionale della costellazione non è visibile alle nostre latitudini.
A.R. 01h 37m DEC. -57° 14'

36 Ophiuchi

36 Ophiuchi :

Oltre 2 gradi a su ovest di Theta, si trova una stella doppia formata da una coppia di stelle nane con componenti quasi identiche per vari fattori:
  • Colore: la prima gialla e la seconda arancione
  • Luminosità : queste due stelle hanno la stessa magnitudine .( 5.1)
  • Spettro: Ko e K1

Ruotano una intorno all'altra in un periodo di 550 anni circa. Altre stelle sono presenti nel campo , ma a distanze maggiori. Sono facili da osservare anche con piccoli strumenti.

Questa Stella Doppia si trova nella costellazione Offiuco

A.R. 17h 15m - DEC. -26° 36'

Vega

Vega è una stella che si trova nella Lira.
E' di magnitudine 0 ( 0.03 ) ed è di tipo spettarle A0.
Fra 11.500 anni diventerà la stella che si avvicina di più al polo nord celeste.
Forse un giorno questa famosa stella sarà corredata da una serie di pianeti.
Brilla come 60 volte il nostro Sole.
A.R. 18h 36m DEC. +38° 47'

Deneb

Deneb è una stella che si trova nel Cigno. Fà anche parte del Triangolo estivo.
Dista da noi circa 1600 anni luce . E' venticinque volte più grande del nostro Sole.
Di conseguenza brilla 60.000 volte più del nostro Sole. Si tratta della stella più lontana visibile a occhio nudo.
Nonostante questa distanza ci appare come un astro di colore bianco di magnitudine 1.3.
Il sole alla stessa distanza ci apparirebbe come una stella di 13^ magnitudine.
A.R. 20h 41m - DEC. +45° 16'
E' una stella di tipo spettrale A2

M78 - NGC 2068

M78 :

-

A.R. 05h 47m - DEC. +00° 03'

-

Magnitudine: - -

-


E' situata 2.5° a NNE della stella Zeta Ori. Nebulosa gassosa, può essere osservata con cieli molto bui, anche con un binocolo. La sua estensione è di 8x6 e l'aspetto è quello di una macchia dalla forma irregolare. E' resa luminosa da una coppia di stelle di 10^ mag. che si trovano al suo interno


Betelguese

Betelguese è una stella variabile da mag 0.3 a 0.6 in un periodo di 5 anni. Forma un notevole contrasto con la stella Rigel. Questa stella è l' Alfa di Orione . Betlguese è una stella con temperatura superficiale di 3000° K con dimensioni che variano durante il ciclo da 500 volte ad oltre 900 volte la dimensione del Sole.

A.R. 05h 55m - DEC. +07° 24'

Costellazione del Cane Maggiore

Culmina al meridiano intorno alle ore 22 del 1° Febbraio.
Copre 380 gradi quadrati e contiene 80 stelle più brillanti della sesta magnitudine. Costellazione molto antica, si trova a sud dell'equatore, quindi bassa sull'orizzonte. E' caratterizzata dalla presenza della stella più luminosa del cielo : Sirio (mag. -1.5). Questa stella può essere ricercata partendo dalle "Pleiadi" nel Toro, tracciando una linea verso le tre stelle della cintura di Orione, è impossibile non notarla. Nella mitologia Cane Maggiore viene considerato uno dei compagni del cacciatore Orione.

Alfa è Sirio ( mag. -1.5 ) Stella doppia con Sirio B (mag. 8.5)
A.R. 06h 45m DEC. -16° 43'

Beta è Murzim ( mag 1.9)

Epsilon è Adhara ( mag. 1.5) Stella doppia con una stella di mag 7.4 La stella principale si trova a 500 luce ed è luminisa 4000 volte il nostro Sole.

Altre stelle:

Mu. Altra stella doppia ( mag. 5.3 - 8.6 ) separate tra loro da 3" . I colori sono giallo e blu.

Nu1 Stella doppia con componenti di mag. 5.8 e 8.5 distanti 17.5". I colori sono giallo tenue e blu scuro.

R Canis Majoris Stella variabile ad eclisse di tipo Algol, passa da magnitudine 5.7 a 6.3 in poco più di un giorno ( 1.135 ). Si trova a meno di un grado a SSE dell'ammasso aperto NGC 2360.

Oggetti Depp-Sky :

NGC 2204 - Ammasso aperto di mag. 8.6

NGC 2287 - M41 - Ammasso di mag. 4.5 A.R. 06h 47m DEC. -20° 44'

NGC 2360 - Ammasso di mag. 7.2

Ngc 2362 - Ammasso di mag. 4.39

Sirio

Sirio
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A.R. 06h 45m - DEC. -16° 43'
-
Magnitudine: -1,5 (Sirio A) 8,5 (Sirio B)
-
Sirio è la stella più luminosa di tutto il cielo, escuso il Sole ovviamente.Questo fatto non è dovuto alle caratteristiche eccezzionali di Sirio ma unicamente alla sua vicinanza: si trova a meno di 9 anni luce dal Sistema Solare. E' di colore bianco-blu.
Sirio ha una compagna , Sirio B di magnitudine 8,5 che le orbita intorno in un periodo di 50 anni; la distanza angolare varia tra i 3" e 11.5".
Per il contrasto di luminosità delle due stelle è molto difficile vedere Sirio B.
Fu individuata la prima volta nel 1862 e nel 1915, studiando l'orbita delle due stelle si scoprì che Sirio B è una nana bianca, cioè una stella di piccole dimensioni ma di massa paragonabile a quella del Sole, quindi con densità elevatissima. Per osservare questa stella peculiare gli astrofili devono armarsi di pazienza e attendere che si allontani angolarmente dalla principale; nel 2008 si troverà a 8" di distanza , ma sarà meglio attendere sino al 2025, quando la separazione sarà massima.

Altair

Altair è la stella più luminosa della costellazione dell' Aquila
-
A.R. 19h 50m - DEC. +08° 52'
-
Magnitudine: 0.9

Costellazione dell' Unicorno

Culmina nel meridiano intorno alle ore 22 del 5 febraio.
copre 482 gradi quadrati e contiene 85 stelle più brillanti della sesta magnitudine. La prima raffigurazione della costellazione risale al 1613 e appare poi nell''atlante di Johannes Hevelius del 1960. Rappresenta l'unicorno, animale mitico, raffiguratocome un cavallo con un unico corno lungo e dritto posto in mezzo alla fronte. La costellazione contiene stelle poco luminose, delle quali nessuna ha un nome proprio.
Si trova fra Orione e i Gemelli ed è facile rintracciarla all'interno del Triangolo Invernale fromato dalle stelle luminose : Procione , Betelgeuse e Sirio.

Alfa è di magnitudine 4.1 Stella di colore Rosso-Arancio A.R 07h 41m - DEC. -09° 33'
Si trova a 144 anni luce e brilla come 43 Soli.

Costellazione dell 'Aquila

Culmina al merdiano intorno alle ore 22 del 15 agosto.
Copre 652 gradi qudrati e contiene 70 stelle più brillanti della sesta magnitudine.
L'Aquila è una costellazione antica che si trova nella via Lattea, sotto il Cigno, lungo l'equatore.
Altair, la sua stella principale fà parte del Triangolo Estivo. Nella mitologia rappresenta l'uccello che portava i dardi scagliati da Zeus, avrebbe aiutato Giove nella sua lotta contro i Titani per il controllo dell'Universo.
Potrebbe essere stato anche l'uccello che trasportò Ganimede, principale troiano, sull'Olimpo.
E' interessante segnalare che nella costellazione dell'Aquila sono state individuate numerose Novae. Per gli osservatori che si dedicano a queste ricerche vi sono buone possibilità di poterle osservare utilizzando un binocolo, ma in alcuni casi anche semplicemente ad occhio nudo.

Alfa è Altair , di magnitudine 0.9. E' una stella di colore bianco. A.R 19h 50m - DEC. +08° 52'

Beta è Alshain di Mag. 4-11. è una gigante gialla di classe spettrale G8 A.R. 19h 55m - DEC. +o6° 24'

Gamma è Tarazed, Mag. 2.7 Stella di colore giallo arancio A.R. 19h 46m - DEC.+10° 36'

M1 - NGC 1952 - Nebulosa del Granchio

M1:



A.R. 05h 34m - DEC. +22° 01'


MAGNITUDINE: 8.4


Dimensioni: 6x4' Tipo: SuperNova


Si tratta della celebre " Nebulosa Del Granchio " ( Crab nebula ). Abbastanza facile da individuare in quanto si trova 1.1° a NO della stella ζ Tauri. Le dimensioni sono 6x4'e la sua luminosità è di mag 8.4. Può essere vista anche con piccoli telescopi , ma per metterne in evidenza qualche dettaglio, occorrono forti ingrandimentie un accentuazione del contrasto ottenibile usando degli appositi filtri nebulari.
M1 è quanto rimane di una supernova che brillò nel 1054. E' uno degli oggetti più studiati dagli astronomi e lascia vedere, attraverso i suoi filamenti l'entità dell'immane esplosione che ancora oggi fa espandere questo involucro di gas ad una velocità pari a 1000 chilometri al secondo. Al suo interno rimane tangibile il dramma subito dall'astro la cui parte centrale, divenuta una pulsar di mag. 16 fuori dalla portata degli strumenti amatoriali, emette ancora oggi lampi di luce ruotando vorticosamente su se stessa 30 volte ogni secondo !

Le Pulsar

Una pulsar, nome che stava originariamente per sorgente radio pulsante, è una stella di neutroni nelle prime fasi della sua formazione, che ruota molto velocemente, e la cui radiazione elettromagnetica in coni ristretti è osservata come impulsi emessi ad intervalli estremamente regolari.
Il modello di pulsar generalmente accettato, e raramente messo in discussione, spiega le osservazioni con un fascio di radiazioni che punta nella nostra direzione una volta per ogni rotazione della stella di neutroni. L'origine del fascio rotante è legato al disallineamento tra l'asse di rotazione e l'asse del campo magnetico della pulsar, analogamente a quanto si osserva sulla Terra. Il fascio è emesso dai poli magnetici della pulsar, che possono essere separati dai poli di rotazione di un angolo anche ampio. Questo angolo rende il comportamento dei fasci simile a quello di un faro. La sorgente di energia dei fasci è l'energia rotazionale della stella di neutroni, la quale rallenta lentamente la propria rotazione per alimentare i fasci. Le pulsar millisecondo sono state probabilmente accelerate dal momento angolare posseduto da materia esterna caduta su di esse, proveniente da una vicina stella compagna in un sistema binario mediante il meccanismo del trasferimento di massa. Anche le pulsar millisecondo, però, rallentano costantemente la propria rotazione.
L'osservazione di glitch è di interesse per lo studio dello stato della materia nelle stelle di neutroni. Un glitch è un improvviso aumento della velocità di rotazione (che viene osservato come un'improvvisa riduzione dell'intervallo tra gli impulsi). Per lungo tempo si è creduto che tali glitch derivassero da "stellamoti" dovuti ad aggiustamenti della crosta superficiale della stella di neutroni. Oggi esistono anche modelli alternativi, che spiegano i glitch come improvvisi fenomeni di superconduttività dell'interno della stella. La causa esatta dei glitch non è al momento conosciuta.
Nel 2003, le osservazioni della pulsar della Nebulosa del Granchio ha rivelato "sotto-impulsi", sovrapposti al segnale principale, con una durata di pochi nanosecondi. Si pensa che impulsi così stretti possano essere emessi da regioni della superficie della pulsar con un diametro massimo di 60 centimetri, rendendo queste regioni le più piccole strutture mai misurate all'esterno del Sistema Solare.

Da wikipedia.
Snav Orion

M31 - NGC 224 - Galassia di Andromeda

M31:
Foto di Orione82:

A.R 00h 42m - DEC. +41° 16'

MAGNITUDINE : 3.4

Dimensioni: 185 x 75' Tipo: Galassia

Nome in catalogo Messier: M31 Nome NGC : NGC 224

Questa Galassia è grande circa il doppio della nostra galassia con un diametro stimato in 180 mila anni luce e una massa pari a 400 miliardi di Soli.

Dista da noi poco più di 2 milioni di anni luce ed è l'oggetto celeste più lontano visibile a occhio nudo e appare come una nuvola sfumata.

Le dimensioni angolari sono molto grandi, superano i 3 gradi lineari ( sei volte la luna ) e per la sua estensione è opportuno osservarla con un binocolo. Con il telescopio sono visibili la parte centrale, un accenno di braccio a spirale ( la galassia infatti risulta inclinata alla nostra visuale di circa 70°) e due galassie satelliti, NGC 221-M 32 sul bordo est e NGC 205-M110 più distante a ovest.

Fino agli anni venti era considerata una nube di gas in trasformazione in un sistema di tipo solare. Rivela tutte le sue caratteristiche nelle fotografie a lunga posa ( come quella in alto di orione82 )




Costellazione Andromeda

Andromeda culmina al meridiano intorno alle ore 22 del 10 novembre.
Copre 722 gradi quadrati e contiene 100 stelle più brillanti della sesta magnitudine. Si rintraccia abbastanza facilmente tra Pegaso a sud e Cassiopea a nord. Nella mitologia greca Andromeda era la figlia del re Cefeo e della regina Cassiopea.
La madre che si credeva bella tra le belle, per questo motivo fu invisa al dio del mare Poseidone. Cefeo per placare l'ira incatenò sua figlia sulla sponda del mare, offrendola in sacrificio al mostro marino: la balena. La leggenda narra che Perseo giuns ein tempo e utilizzando la testa di Medusa, appena uscita, salvò Andromeda. Tutte queste figure vennero poste in cielo. Il gruppo è molto antico e viene citato da Tolomeo nel II secolo d.C.

Alfa ( Alpherats o Sirrah ) é una stella bianca di mag. 2.1 A.R. 00h o8m - DEC +29° 05'
Dista circa 100 anni luce da noi e splende 110 volte più del nostro Sole.

Beta

Gamma

Oggetti noti in questa costellazione:

M31 ( mag 3.4 tipo: Galassia A.R 00h 42m - DEC +41° 16'

Costellazione dell' Acquario

Acquario ( Aquarius-Aquarii-Aqr )
Culmina al meridiano intorno alle ore 22 del 25 settembre.
Copre 980 gradi quadrati e contiene 90 stelle più brillanti della 6 ( sesta ) magnitudine.
E' l'undicesima costellazione zodiacale , nella quale il sole passa tra febbraio e marzo. Vasta ma poco appariscente:
Le sue stelle più luminose non superano la 3^ magnitudine.
La sua parte più settentrionale è facilmente rintracciabile sotto la stella Theta Pegasi. Quasi tutta la costellazione si trova sotto l'equestore celeste, e alle nostre latitudini, gli oggetti più interessanti si trovano bassi sull'orizzonte.
E' di origine molto antica ed è difficile scorgere nelle sue stelle la figura di un portatore d'acqua.

Alfa è una stella gialla di mag.3.19 e classe spettrale G0. Si trova a 760 anni luce ed è splendente come 3000 soli. A.R. 22h 06m - DEC. -00° 19' Si chiama: Sadalmelik

Beta é una supergigante gialla di mag. 3.07 e di tipo spettrale G0. Dista dalla terra 610 anni luce e brilla come 2000 soli. A.R. 21h 31m - DEC -05° 34' Si chiama: Sadalsuud

NGC 6704

A.R. 18h 51m - DEC -05° 12'
Magnitudine : 9.2 Dimensioni 6'
NGC 6704 è un ammasso stellare che può essere visto a 1° a nord di M11. Contiene 60 stelle a partire dalla magnitudine 11-12 ; è facile confonderlo con il fondo luminoso della Via Lattea.
E' un ammasso giovanissimocon età stimata di 20 milioni di anni; si trova a 6000 anni luce di distanza.
Si trova nella costellazione dello Scudo ( Scutum-Scuti-Sct )

NGC 6356

E' un ammasso globulare di magnitudine 8.2
E' visibile anche con piccoli strumenti. Si trova nella costellazione di "Offiuco"

Eclisse di Luna 08/2008

Ecco qualche scatto dell'eclisse parziale di luna di quest'estate.
Ripresa a Villasimius (CA) Quando ero in ferie... Per l'astronomia non esistono ferie, ecco qualche scatto.
Ripresa con Canon 350d non mod e obbiettivo Tamron 300mm


By Orion82

Recensione Celestron NexStar 6 Se

Recensione Celestron NexStar 6 Se

Tra i nuovi arrivati in casa Celestron troviamo il 6 Se, un Catadiottrico Schmidt – Cassegrain da 6” (150 mm). Il Telescopio viene venduto con due imballi separati, uno per il tubo già collegato alla montatura (a forcella mono braccio) e uno per il treppiede, il tutto avvolto nel cellophane. Il treppiede è solido e robusto, adatto a reggere tubi di peso elevato. La Montatura è ottima, e nel braccio si trova l’alloggiamento della Pulsantiera. Il Tubo, del classico arancione Celestron, si collega alla Montatura tramite una comodissima vite. Niente più complicati cacciaviti e chiavi inglesi! Il montaggio del tutto avviene in pochi minuti.
Ottica
L’Ottica del 6” è molto buona, anche se di ostruzione piuttosto elevata. Al posto del classico cercatore, è presente un red – dot, la maggioranza delle volte allineato con il telescopio nonostante spostamenti. La manopola di messa a fuoco è comoda e permette messe a fuoco di precisione. Il porta oculari è un Visual Back da 1/1.4”. La dotazione di Accessori consiste in un solo oculare da 25 mm Celestron e un Diagonale, entrambi di elevata fattura.
Montatura
Anche la Montatura, come tutto il resto del telescopio, non ha bisogno di attrezzi e si attacca al treppiede tramite tre viti speciali. La dotazione di pile (non incluse) è quella di 8 pile alcaline da 1.5 V l’una, inseribili nella Montatura tramite un coperchio. L’utilizzo di pile è troppo dispendioso, in quanto hanno una carica di 20 ore circa. Consiglio quindi di allacciare al telescopio un alimentatore stabilizzato a 12 V. In dotazione c’è anche una pratica bolla da carpentiere per visualizzare se il telescopio è in bolla.
PROVA
Il Telescopio è stato provato Sabato 4/10/2008, da un sito con abbastanza inquinamento luminoso, in periferia di Torino (Grugliasco).
Luna, Pianeti e Stelle Doppie
Il primo bersaglio è stata la Luna. Con il 25 mm. È già stato possibile scorgere l’intero disco lunare, con media turbolenza. La Luna era già al Primo Quarto inoltrato. I crateri erano visibili fino in fondo, con molto contrasto e molta luminosità, fin troppa.
Giove poi è stato il secondo obiettivo. Si notavano tranquillamente tutti e quattro i Satelliti Galileiani e sul disco del Pianeta erano visibili in gran parte le Bande Equatoriali.
Come stelle doppie sono state risolte bene Eta Cassiopea e ottimamente Mizar.
Deep Sky
Purtroppo assolutamente niente dalla città. Solo durante una piccola escursione fuori Torino è stato possibile risolvere fino in fondo M13 e ben visibile nonostante la Luna quasi Piena e il suo colore in b/n M57.

M104 - NGC 4594

M104 :




Questa spirale si trova angolarmente molto lontana dalle precedenti, sul bordo della costellazione del corvo, anche se fa parte dello stesso ammasso. Per la sua forma viene denominata " Galassia Sombrero". La parte più visibile è il rigonfiamento centrale.
Magnitudine: 8

M72 - NGC 6981

E' un ammasso globulare di magnitudine 9.3
con diametro appena inferiore a 6'. Dista dalla terra 56.000 anni luce. Con piccoli telescopi appare come una Stella Sfuocata. Con strumenti superiori è possibile osservare le stelle della periferia che hanno circa la 15esima magnitudine.

NGC 7293

NGC 7293 è una nebulosa planetaria ( Helix Nebula) , la nebulosa Elica .
E' la Nebulosa Planetaria più vicina al Sistema Solare ( tra 150 e 450 anni luce); é la più estesa che si conosce.
La sua stella centrale è di magnitudine 13,6.
Per facilitare il suo trovamento si più parire dalla stella Ypsilon (v) e spostarsi verso ovest di 1.1°

Nebulose Planetarie

Le nebulose planetarie vengono così definite perchè ai primi osservatori questi oggetti ricordavano la forma di un pianeta, visto attraverso un telescopio. Sono quel che rimane di una stella morente di tipo solare o dall'esplosione catastrofica che determina il fenomeno dlle supernovae. Anche in questo caso si parla di magnitudine complessiva. I parametri forniti sono la dimensione, la stima della distanza e l'epoca in cui è avvenuto il fenomeno. Sono strutture di dimensioni reali abbastanza piccole, di pochi anni luce di diametro e quindi visibli con strumenti amatoriali, solo se si trovano abbastanza vicine al Sistema Solare, al massimo fino a una distanza di qualche migliaia di anni luce.
Alcuni esempi di nebulose planetarie sono : M27 (Dumb-bell nebula) e M57 (nebulosa anulare della Lira)

Ammasso Globulare M13

M13:
Immaggine fatta da Orione82:




M13, detto anche "il grande ammasso globulare di Ercole", è uno dei più appariscenti e noti ammassi globulari dell'emisfero settentrionale. Fu scoperto nel 1714 da Edmond Halley, il quale notò che quando il cielo è limpido e senza Luna, è visibile ad occhio nudo . Secondo Messier è anche registrato nel Celestial Atlas di John Bevis.

Alla distanza di 22.200 anni luce, il diametro angolare di M13 (23') corrisponde ad una dimensione di 150 anni luce. L'ammasso contiene parecchie centinaia di migliaia di stelle; Timothy Ferris nel libro Galaxies afferma "più di un milione". Verso il centro, le stelle sono circa 500 volte più concentrate che nei dintorni del nostro Sole. L'età di M13 è stata stimata da Sandage in 24 miliardi di anni e da Arp, nel 1960, in 17 miliardi di anni; lo stesso Arp più tardi (nel 1962) corresse il suo valore in14 miliardi d'anni (tratto da Kenneth Glyn Jones).

Secondo Kenneth Glyn Jones, M13 è peculiare perché contiene una stella blu giovane, Barnard n. 29, di tipo spettrale B2. L'appartenenza di questa stella a M13 fu confermata da misure di velocità radiale, ed è inconsueta per un ammasso così vecchio, apparentemente sembrerebbe una stella che appare nello stesso campo visivo di M13 solo per caso.

Alcuni osservatori (e.g., Mallas) notano in M13 quattro regioni apparentemente povere di stelle. In alcune fotografie, è possibile riconoscere qualche parvenza di tali regioni
Vicino a M13, circa 40 primi d'arco a nord-est, c'è la debole galassia NGC 6207 (magnitudine 11), visibile in molte fotografie di M13 a largo e medio campo

Nebulosa di Orion M42 - NGC 1976

M42:

Immaggine fatta da Orione82:


A.R. 05h 35m - DEC -05° 27'


Ad una distanza di circa 1.600 (o 1.500) anni luce, la Nebulosa di Orione è la nebulosa diffusa più luminosa del cielo, visibile ad occhio nudo e gratificante nei telescopi di tutte le dimensioni, dai più piccoli amatoriali ai più grandi telescopi terrestri, all'Hubble Space Telescope.
E' la parte principale della più grande nube di gas e polveri che si estende per oltre 10 gradi, ben oltre la metà della costellazione di Orione. L'estensione lineare di questa nube gigantesca è di diverse centinaia di anni luce. Questa può essere visualizzata nelle fotografie a lunga posa (vedi per es. Burnham) e contiene, oltre la Nebulosa di Orione vicino al centro, i seguenti oggetti, ugualmente famosi: l'anello di Barnard, la regione della Nebulosa Testa di cavallo (contenente anche NGC 2024 = Orion B), e la nebulosa a riflessione intorno ad M78.
La stessa Nebulosa diOrione è un grande oggetto in cielo, estendendosi per circa 66x60 minuti d'arco, coprendo un'area pari a quattro volte il diametro della Luna piena, corrispondenti ad un diametro lineare di circa 30 anni luce. Ben visibile ad occhio nudo, è anche uno degli oggetti più luminosi del cielo profondo, l'autore è quindi meravigliato del fatto che la natura di questa nebulosa non sia stata documentata antecedentemente al 1610, quando Nicholas-Claude Fabri de Peiresc, un notaio francese, girò il suo telescopio verso questa regione del cielo (benché Tolomeo catalogò le stelle più brillanti al suo interno). Il primo disegno conosciuto della Nebulosa di Orione fu eseguito da Giovanni Batista Hodierna.
La nebulosa, nella parte nord, è attraversata da una cospicua banda di polveri, ben visibile nella nostra fotografia eseguita da David Malin dell'Anglo-Australian Observatory, e coperta da copyright. la piccola porzione a nord-est viene riportataa per la prima volta da de Mairan, e Messier gli assegna un ulteriore numero M43 (vedi anche sotto). Estremamente vicina e verso nord, si trovano anche alcune deboli nebulose a riflessione, che riflettono in parte la luce della Grande Nebulosa. Non erano osservabili da Messier ma furono in seguito catalogate con i numeri NGC 1973-5-7. Potete trovare una serie di altre immagini di M42 ed M43 e di M42, M43 ed NGC 1973-5-7.
Nelle immagini dell'HST M42 appare come una regione di gas e polveri turbolenta, piena di dettagli interessanti che C.R. O'Dell paragona alla ricca struttura del Grand Canyon. La caratteristiche principali prendono il nome da vari osservatori: la nebulosa scura che separa M43 dalla nebulosa principale e che si estende in profondità nella seconda viene chiamate solitamente "la Bocca del Pesce". Le regioni luminose che si estendono ai lati sono chiamate le "ali" mentre al termine della Bocca del Pesce si trova un ammasso di giovani stelle noto come "il Trapezio". La diramazione dell'ala che si estende a sud verso est (in basso a sinistra nell'immagine) è chiamata "La Spada", la nebulosità chiara sotto il Trapezio "La Stoccata" (della Spada) e l'estensione verso ovest, più debole, "La Pinna". In questo sito potete trovare una piccola raccolta di immagini dei dettagli in M42, un'altra denominazione per la regione più luminosa data da osservatori visuali del passato oltre ad una analisi del Trapezio e della regione circostante effettuata sulle immagini del Lowell Observatory.
Sin da prima della sua riparazione, la Nebulosa diOrione è stata oggetto di osservazioni continue da parte dell'Hubble Space Telescope. Una delle principali scoperte è stata quella dei dischi protoplanetari, i cosidetti "Proplyds" (sistemi planetari in formazione) visibili in queste immagini (utilizzate per un'animazione che simula l'avvicinamento ad una protostella [descrizione]). Le immagini dell'HST del novembre 1995 hanno rivelato ulteriori particolari sui complessi processi formativi che si svolgono in questa "fabbrica di stelle". Gli studi di Hubble del gennaio 1997 hanno svelato interessanti interazioni tra il giovane e caldo ammasso del Trapezio ed i dischi protoplanetari: la violenta radiazione emessa tende a distruggere quest'ultimi cosicché le stelle di piccola massa che si stanno formando potrebbero perdere la materia necessaria alla formazione di sistemi planetari.
La Nebulosa di Orione è anche uno degli obiettivi più facili e fotografati dagli astrofili
E' in qualche modo un fatto strano che questa nebulosa abbia trovato posto nell'elenco di Messier insieme al luminoso ammasso stellare del Presepe (M44) e le Pleiadi (M45); Charles Messier generalmente incluse solo oggetti deboli che potevano essere facilmente scambiati per comete. Ma nella notte del 4 marzo 1769 determinò la posizione di questi oggetti ben conosciuti, (per dirla come Owen Gingerich) "evidentemente li aggiunse come "ciliegine sulla torta" per portare a 45 il numero degli oggetti presenti nel catalogo al tempo della prima pubblicazione nelle Memoires de l'Academie del 1771 (pubblicato nel 1774). Si potrebbe discutere sul perché preferì una lista di 45 oggetti anziché di 41: una possibile ragione potrebbe essere quella che volesse battere il catalogo di Lacaille del 1755 degli oggetti australi, che è composto da 42 oggetti. Messier eseguì un'ulteriore misura per la piccola regione nord-orientale, già riportata in precedenza da de Mairan, aggingendo un ulteriore numero di catalogo: M43.

Recensione Ziel Galaxy 1

Recensione dello Ziel Galaxy 1 di Giampaolo:



Lo ziel Galaxy 1 è un riflettore da 150mm f5 che ho avuto come primo telescopio e che non ha deluso le mie aspettative anzi…
L’ottica è cinese e intubata in un tubo di alluminio di colore blu senza problemi che ha sempre restituito ottime immagine, monta un fuocheggiatore da 31.8mm (che in effetti traballa un po’) e un cercatore da 6x30mm (che col tempo ho cambiato).
La montatura è un’eq5 molto stabile per il peso ridotto del tubo e sicuramente agevola molto l’utilizzo dello strumento e ne garantisce una piacevole seduta osservativa con delle vibrazioni ridotte. Di serie fornisce un cercatore polare che sicuramente aiuta uno stazionamento preciso.
Il treppiedi è di alluminio, molto leggero e trasportabilissimo, e spesso però poco instabile per questo rispetto ai più recenti tubolari che ne esaltano la stabilità, che comunque si avvicina con il montaggio del vassoio porta oggetti in debita sede.
Di serie ha una coppia di oculari classici cinesi da 10 e 20mm che non hanno un gran qualità (dopo 30giorni ho comprato un paio di plossl) e un filtro lunare oltre che una piccola dotazione di cacciavite e qualche aggeggio inutile per il montaggio…
Passiamo alla pratica.
L’ho usato spesso da qualsiasi tipo di sito, dal balcone di casa con molto IL alla montagna con un cielo fantastico, ma anche in colline vicine dove con 5min di macchina, mi sono divertito moltissimo appena lo specchio è andato in temperatura, mi ha dato grandi emozioni sul deep e anche sulla luna, dove sono arrivato più di una volta a 300x sul terminatore (5mmTMB+barlow x2 apo) con immagini nitide che hanno reso indimenticabili le mie osservazioni.
Davvero si capisce quanto sia importante la temperatura dello specchio, per evitare immagini un po’ mosse e “calde”.
Idem per i pianeti dove però non sono mai andato sopra i 250x (6mm+barlow) su saturno e giove, mi sarei aspettato di più da giove, ma il seeing e l’altezza sull’orizzonte sono stati impetosi.
Su saturno mi ha stupito, col tele in temperatura, minuti a guardarlo a grande campo (50x)e pian piano ad avvicinarlo (250x) fino a individuare le sue lune, farne un disegno con la loro posizione e luminosità (ai miei occhi) e confrontarlo tramite simulatore (stellarium)…ne ho viste 5  e le ho anche nominate. CHE BELLO!!


Giampaolo,
gabo86@libero.it

Cosa si intende per Profondo cielo o Deep Sky?

Per Oggetto del profondo cielo (Inglese Deep Sky object) si intende, nell'astronomia amatoriale, un corpo celeste o un'associazione stellare che non sia né una singola stella o un sistema stellare, né un pianeta o altri oggetti tipici dei sistemi planetari; come conseguenza, spesso si sente parlare, riferendosi a questi oggetti, di Oggetti non stellari.Gli ammassi di stelle, sia che siano ammassi aperti, sia che siano ammassi globulari, non solo sono considerati oggetti non stellari, ma sono anche tra i più noti: chi infatti non ha mai sentito parlare delle Pleiadi? Quello delle Pleiadi è un tipico esempio di ammasso aperto, ossia un'associazione di stelle che hanno un'origine comune e si muovono assieme nello spazio.Altri esempi di oggetti non stellari sono gli ammassi globulari, ossia delle dense associazioni di stelle che spesso possono superare il milione di componenti, e le nebulose, ossia delle dense nubi di gas interstellare, alcune delle quali sono ben note, come la Nebulosa di Orione.Una classe di oggetti celesti particolare è quella delle galassie; le galassie sono dei grandissimi sistemi composti da milioni o miliardi di stelle, gas interstellare e polveri. La Via Lattea è la galassia nella quale è contenuto il nostro Sistema solare.

NEBULOSA PLANETARIA M27

M27:




La Nebulosa Manubrio M27 fu la prima nebulosa planetaria ad essere scoperta. Il 12 luglio 1764, Charles Messier scoprì questa nuova ed affascinante classe di oggetti. La possiamo osservare approssimativamente dal suo piano equatoriale (quasi da sinistra a destra nella nostra immagine); se l'osservassimo in prossimità di uno dei poli, avrebbe con tutta probabilità l'aspetto della Nebulosa Anello M57.
E' certamente l'oggetto di questo tipo più impressionante nel cielo, con un diametro angolare di quasi 6 minuti d'arco ed un debole alone che si estende per oltre 15', metà del diametro lunare apparente. E' anche uno tra i più luminosi, avendo una magnitudine apparente stimata di 7,3, quella della Nebulosa Elica (Helix Nebula) NGC 7293 nell'Acquario è di 7,3 e che peraltro ha una luminosità superficiale inferiore a causa della notevole estensione (stimata da Stephen Hynes).
La parte più brillante della nebulosa si sta apparentemente espandendo alla velocità di 6,8 secondi d'arco all'anno, il che porta ad una stima dell'età compresa tra 3000 e 4000 anni, l'espulsione del guscio avrebbe dovuto probabilmente essere visibile da tempo (in realtà, considerando il tempo necessario alla luce per percorrere la distanza cui si trova, astronomicamente è avvenuta poco tempo fa).
La stella centrale di M27 è abbastanza brillante essendo di magnitudine 13,5, una subnana blu estremamente calda, con una temperatura di circa 85.000 gradi K (il tipo spettrale secondo lo Sky Catalog 2000 è lo O7). K.M. Cudworth dello Yerkes Observatory avrebbe scoperto che probabilmente ha una debole (mag.17) compagna gialla a 6,5" in PA 214 (Burnham).
Come per la maggior parte delle nebulose, la distanza di M27 non è ben conosciuta (e così le reali dimensioni e la luminosità intrinseca). Hynes indica circa 800 anni luce, Kenneth Glyn Jones 975, Mallas/Kreimer 1.250, mentre altre stime variano da 490 a 3.500 anni luce. Studi in corso con l'Hubble Space Telescope stanno cercando di determinare una distanza più verosimile ed accurataare della Dumbbell Nebula.
Adottando il vsalore di 1.200 anni luce, la luminosità intrinseca della nebulosa è pari a quella di 100 soli (circa -0.5 di Magnitudine assoluta), mentre la stella è di circa +6 (1/3 del Sole) e la compagna di +9-9.5 (circa 100 volte più debole del Sole), tutte stime nella parte visuale dello spettro elettromagnetico. Il fatto che la nebulosa sia molto più luminosa della stella significa che quest'ultima emette principalmente radiazione ad alta energia nella parte non visibile dello spettro elettromagnetico che è assorbita dalla nebulosa, ne eccita i gas e viene riemessa, stavolta nella parte visibile dello spettro. Al momento, come per quasi tutte le nebulose planetarie, la maggior parte della luce visibile viene emessa in una sola linea spettrale: nella luce verde a 5007 Ångström

Foto luna Ottobre



Che cosa sono le Galassie?

GALASSIE :


Una galassia è un grande insieme di stelle, sistemi, ammassi ed associazioni stellari, gas e polveri (che formano il mezzo interstellare), legati assieme dalla reciproca forza di gravità.Il nome deriva dal greco γαλαξίας (galaxìas), che significa "di latte, latteo"; è una chiara allusione alla Via Lattea, la Galassia per antonomasia, di cui fa parte il sistema solare.
Le galassie sono oggetti dalle vastissime dimensioni, che variano dalle più piccole galassie nane, contenenti poche decine di milioni di stelle, sino alle più imponenti galassie giganti, che arrivano a contare al loro interno anche mille miliardi di stelle, tutte orbitanti attorno ad un comune centro di massa.
Storicamente, le galassie sono state categorizzate secondo la loro forma apparente, ossia sulla base della loro morfologia visuale. Una tipologia molto diffusa è quella ellittica,[5] che, come si può ben arguire dal nome, ha un profilo ad ellisse. Le galassie spirali possiedono invece una forma discoidale con delle strutture spiraliformi che si dipartono dal nucleo. Le galassie con forma irregolare o insolita sono dette galassie peculiari; la loro strana forma è solitamente il risultato degli effetti delle interazioni mareali con le galassie vicine. Se tali interazioni sono particolarmente intense, a causa della grande vicinanza tra le strutture galattiche, può aver luogo la fusione delle due galassie, che risulta nella formazione di una galassia irregolare.[6] La collisione tra due galassie dà spesso origine ad intensi fenomeni di formazione stellare (in gergo starbust).
Nell'universo osservabile sono presenti probabilmente più di 100 miliardi di galassie;[7] gran parte di esse ha un diametro compreso fra 1000 e 100.000 parsec, e sono di solito separate da distanze dell'ordine di milioni di parsec (megaparsec, Mpc). Lo spazio intergalattico è parzialmente colmato da un tenue gas, la cui densità è inferiore ad un atomo al metro cubo. La maggior parte delle galassie sono disposte nell'Universo organizzate secondo precise gerarchie associative, dalle più piccole associazioni, formate da alcune galassie, agli ammassi, ai più imponenti superammassi galattici. Queste grandi strutture sono di solito disposte all'interno di enormi correnti (come la cosiddetta Grande Muraglia) e filamenti, che circondano immensi vuoti dell'Universo.
Sebbene non sia ancora del tutto ben chiaro, la materia oscura sembra costituire circa il 90% della massa di gran parte delle galassie a spirale, mentre per le galassie ellittiche si ritiene che questa percentuale sia minore, variando fra lo 0 e circa il 50%[10]. I dati provenienti dalle osservazioni inducono a pensare che al centro di molte galassie, sebbene non di tutte, esistano dei buchi neri supermassicci; la presenza di questi singolari oggetti spiegherebbero l'attività del nucleo delle galassie cosiddette attive. Tuttavia la loro presenza non implica necessariamente che la galassia che li ospiti sia attiva, dato che anche la Via Lattea sembrerebbe nascondere nel suo nucleo uno di questi buchi neri.




OSSERVAZIONE AMATORIALE


L'osservazione amatoriale delle galassie, rispetto ad altri oggetti del profondo cielo, è resa difficoltosa da due fattori principali: in primis la grandissima distanza che ci separa da esse, che fa in modo che solo le più vicine siano visibili con relativa facilità, quindi la loro luminosità superficiale, in genere molto debole. Inoltre, molte delle galassie più vicine a noi sono delle galassie nane di piccole dimensioni, spesso formate solo da alcuni milioni di stelle, visibili solo con un potente telescopio (e non è un caso che molte di queste siano state scoperte solo in tempi recenti ).
Oltre alla Via Lattea stessa, ossia la galassia all'interno della quale si trova il nostro sistema solare, soltanto altre tre sono visibili ad occhio nudo: le Nubi di Magellano (Grande e Piccola Nube di Magellano) sono visibili solamente dall'emisfero australe del nostro pianeta e si presentano come delle macchie irregolari, quasi dei frammenti staccati della Via Lattea, la cui scia luminosa corre a breve distanza; si tratta di due galassie molto vicine, orbitanti attorno alla nostra; tra le galassie giganti invece, l'unica visibile ad occhio nudo è la Galassia di Andromeda, osservabile principalmente dall'emisfero boreale terrestre. È la galassia gigante più vicina a noi e anche l'oggetto più lontano visibile ad occhio nudo, che si presenta ad occhio nudo come un alone chiaro allungato, privo di dettagli. La Galassia del Triangolo, una galassia spirale di medie dimensioni poco più lontana della Galassia di Andromeda, risulta già invisibile ad occhio nudo, rivelandosi solo attraverso un binocolo nelle notti più limpide. Tra le galassie prossime al nostro Gruppo Locale ve ne sono alcune degne di nota in direzione della costellazione dell'Orsa Maggiore (M81 e M82), ma già sono visibili solo con un telescopio amatoriale.


DA WIKIPEDIA

Rifrattori Apocromatici

Nei rifrattori, l’introduzione della seconda lente (doppietto acromatico) serviva per far convergere nello stesso fuoco sia la luce blu che rossa, in maniera da abbattere il fastidioso “spettro secondario”, ovvero quell’alone di colori presente attorno ad oggetti brillanti visti con rifrattori a lente singola:



Abbiamo visto però, che un doppietto, per dare immagini realmente acromatiche, deve avere una focale molto lunga e ciò rende il rifrattore lo schema ottico più ingombrante e meno adatto per fotografare gli oggetti deboli del cielo.
Esiste però la possibilità di rendere un rifrattore quasi perfettamente acromatico mantenendo rapporti focali meno estremi. Si può ottenere questo miglioramento introducendo per esempio un terzo elemento ottico all’interno del tubo, oppure utilizzando, per le lenti, sostanze con caratteristiche ottiche particolari.



La combinazione degli effetti rifrattivi dei nuovi schemi ottici è studiata apposta per portare sullo stesso fuoco tre diversi colori anzichè solo i due degli acromatici. Qualunque sistema ottico a rifrazione capace di portare allo stesso fuoco tre colori si chiama apocromatico



L’elemento introdotto nello schema ottico è costituito o da un vetro a bassa dispersione e alto indice di rifrazione (chiamato ED, da Extra-low Dispersion) oppure da un cristallo di fluoruro di calcio (da cui il nome di rifrattori alla fluorite), entrambe sostanze molto costose.
Si tenga presente, anche, che nel caso di tre lenti, è necessario lavorare sei superfici ottiche e non più quattro. Inoltre si constata anche un aumento di peso, che rende necessari tubi molto robusti, e di conseguenza montature di livello superiore. In definitiva, portare a fuoco il terzo colore e mantenere rapporti focali abbastanza veloci si traduce in un aumento considerevole della spesa.
I rifrattori apocromatici sono quindi telescopi molto costosi (e per questo non ne parliamo diffusamente in questa sede) ma potete scommettere ad occhi chiusi sulla loro qualità che talvolta è davvero estrema!

Saturno

Ciao posto il mio saturno di quest anno. fatta il 22/3/2008
Adu a 180 90 sec 20 frames con philips spc900 e barlow a 3x su C8


Orion82

Telescopi Maksutov Cassegrain

Telescopio maksutov cassegrain:

E' simile allo schimdt cassegrain, tranne che per la lastra correttrice che in questo caso è un menisco.
In virtù del rapporto focale ancora maggiore ed un fattore d’otturazione inferiore a quello degli Schmidt-Cassegrain è uno schema prediletto da chi si occupa di alta risoluzione (Luna, Pianeti, ecc…). Prestazioni migliori le danno solo i Newton dedicati all’alta risoluzione o i rifrattori apocromatici, ma i primi son molto più ingombranti, i secondi più costosi.
Si tratta comunque di telescopi di “fascia alta”, anche come prezzo, e pertanto poco consigliabili come “primi strumenti”, fatta eccezione per i modelli “in miniatura” (concepiti per la massima trasportabilità). Oltre ai Meade, hanno avuto un grandissimo successo anche i “mak” della russa Intes, che produce strumenti anche ad F/6 e quindi idonei per la fotografia del profondo cielo, si parte da 1000 Euro per un 15 cm (solo tubo ottico!)

Cos'è un'unità astronomica ? A cosa corrisponde?

Unita Astronomica:
Distanza media della Terra dal Sole. E’ pari a 149,6 milioni di km.

Ammasso stellare

Ammasso Stellare



L'ammasso stellare è un gruppo di stelle tenute insieme dalle interazioni gravitazionali. Può essere aperto, qualora abbia una forma irregolare, o globulare se è caratterizzato da una forma sferica

fonte: coelum
In foto : Ammasso M55

Telescopi Schimdt cassegrain


Il telescopio Cassegrain è costituito da due specchi: il primario sferico e parabolizzato ed il secondario ellittico iperbolizzato. Lo specchio primario è forato e l'osservazione della sorgente luminosa avviene dietro a questo. Il percorso luminoso segue in questo caso un doppio tragitto all'interno del tubo ottico, il che consente di avere focali lunghe in uno strumento abbastanza compatto.
La maggior parte dei telescopi opera come un cassegrain (lunga focale, e un campo di vista più piccolo con maggiore ingrandimento) o newtoniano. Hanno uno specchio primario forato, un fuoco newtoniano, e un braccio meccanico per poter montare differenti specchi secondari.
Una nuova era è stata inaugurata dall'MMT, un telescopio ad apertura multipla composta da sei segmenti, che insieme vanno a formare uno specchio virtuale di 4,5 metri di diametro. Il suo esempio è stato seguito dal telescopio Keck, un telescopio segmentato da 10 metri.
La generazione attuale di telescopi in costruzione ha uno specchio primario tra 8 e 10 metri. Gli specchi sono in genere molto sottili e deformabili, e sono tenuti nella loro posizione ottimale da una serie di attuatori (vedi ottica attiva). Grazie a questa tecnologia, stanno nascendo progetti per telescopi del diametro di 30, 50 e addirittura 100 metri.

Da wikipedia
E’ uno schema ottico di grande fortuna, “reinventato” dalle case produttrici americane circa trenta anni fa e commercializzato in maniera massiccia, specie nella versione da 8″ (20 cm). La loro fortuna dipende in particolar modo dalla loro compattezza, ma nelle pubblicità si sottolineano i vari vantaggi del tubo chiuso (vedi sotto).
Vediamo lo schema ottico di questo telescopio:

Si nota che frontalmente è presente una lastra sagomata. La sua funzione è di compensare in partenza l’aberrazione sferica introdotta dai due specchi (che per l’appunto sono sferici). Viene utilizzata anche per sostenere lo specchio secondario. Questo, piuttosto grande, è responsabile di un fattore di otturazione (rapporto dei diametri) che penalizza un po’ l’incisione dell’immagine. Si noti che il primario è forato al centro per consentire il passaggio del fascio di luce fino al fuoco, posteriore. In questi telescopi si fa particolarmente apprezzare la facilità di collimazione delle ottiche
La lastra correttrice reca un trattamento multistrato antiriflesso che, per la sua delicatezza, suggerisce di non pulire troppo frequentemente o con solventi aggressivi la lastra stessa. Il vantaggio principale di un “tubo chiuso” è che le superfici riflettenti sono al riparo, quindi nè si sporcano, nè perdono la loro riflettività, cosa che succede purtroppo ai telescopi con tubi aperti. Un tubo chiuso è anche meno soggetto ad eventuali turbolenze interne anche se è necessario concedergli un tempo maggiore per raggiungere l’equilibrio termico. Uno svantaggio è costituito dalla facilità con cui l’umidità si posa sulla lastra, un vero e proprio assillo che rende necessario l’utilizzo di un buon paraluce, e talvolta anche dell’azione ripetuta di un asciugacapelli.
Gli Schmidt Cassegrain, solitamente chiusi ad F/10 (vedi altre spiegazioni sul rapporto focale dei telescopi), sono molto validi per l’osservazione ad alta risoluzione, ma avendo normalmente un’apertura di tutto rispetto (20 cm o più) danno grandi soddisfazioni anche sul profondo cielo. Per questo li abbiamo inclusi fra i telescopi “tutto fare”.

Telescopio rifrattore

Il telescopio rifrattore è a lenti.
Questo telescopio ha trovato il picco di grandezza nel 1897 con il telescopio rifrattore più grande del mondo ancora in uso: quello di yerkes con 102 cm ( 1 metro e 2 cm )
Questo telescopio è indicato per l'alta risoluzione e per la visione di stelle e stelle doppie.
E' un telescopio molto più costoso del newton per questo non si raggiungono mai grandi aperture per un uso amatoriale ( a differenza dei newton che arrivano a 50-60 cm in uso amatoriale)
questo telescopio è molto più lungo dei riflettori.
Questo telescopio non richiede tempi di acclimatamento.
Snav orion

Strumentazione di snav orion

STRUMENTAZIONE ASTRONOMICA DI SNAV ORION:

il mio primo strumento è stato un rifrattore 50/500 che ho appena messo su una montatura in legno a colonna autocostrita anche se non è un buon telescopio:




NEWTON 200/1000 CON CERCATORE 9X50 :





QUESTO STRUMENTO GRAZIE ALLA SUA APERTURA ( 20 cm ) SI PRESTA BENE SIA PER I PIANETI CHE PER IL DEEP-SKY ( se si osserva in cieli bui )

Per questo Telescopio Posseggo una montatura eq5 Non molto indicata per questo strumento,che spero di poter sostituire al più presto con una heq5 o con una eq6.


a breve degli aggiornamenti,
saluti, snav orion


Il telescopio newton


Il telescopio newton (a specchi) è un riflettore.
E' composto da uno specchio primario e da uno specchio secondario.
Questo tipo ti configurazione ottica è poco costosa rispetto ai rifrattori (a lenti) o ai comodi ma costosi schimt cassegrain (Ottica simile al newton ma con la differenza che il primario è bucato e l'oculare è sotto di esso, per aumentare la lunghezza focale) . Per questo vengono adotatti sia da neofiti che da astrofili evoluti . (sono anche adottati da osservatori astronomici e raggiungono dimensioni impressionanti .. fino a 6 metri di diametro!) Possono essere montati su montatura equatoriale o Dobsoniana(altoazimutale)
Il percorso della luce è il seguente:
la luce entra nel telescopio e riflette sul primario.in seguito riflettendo sul secondario arriva all'oculare.
Snav orion

Cosa sono le Nebulose?

Le nebulose sono residui di Stelle che dopo la loro morte esplodendo lasciano i materiali piu esterni nello spazio formando incantevoli forme di vari colori.

Luna Ottobre 2008


Luna scattata a ottobre
Snav Orion

M27

Ciao questa è una prova fatta al monte Baldo verona con Canon 350D non modificata su C8 a f6.3 inseguimento con magzero 5 min esposizione singola posa
elaborazione con Cs3














Orion82